L’abilità tecnica e manuale dell’alpinista è una condizione necessaria per muoversi in montagna. Correttamente proliferano i corsi per imparare a fare qualsiasi cosa: come legarsi, come salvarsi, come salire, come cadere..
La sola tecnica, se non completata da un’affascinata curiosità, può però atrofizzare la capacità di riconoscere e comprendere quel vasto mondo d’incertezze rappresentato dalle montagne.
Ogni sapere, se considerato come sola via di conoscenza, chiude le porte all’intelligenza che la modesta “ragione” non è in grado di elaborare.
Riconoscendo i limiti della ragione, ridimensionandone perciò il potere che le abbiamo attribuito, possiamo uscire dalla gabbia che ci eravamo costruiti e accedere a una condizione creativa in grado di cogliere la dimensione sottile della natura, noi stessi inclusi.
Diversamente resteremo ripetitivi, fedeli a quanto sappiamo, prostrati a qualche dogma, mortificando il talento di bellezza che abbiamo.